Alessia Tuttino: quattro scudetti, altrettante Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane
Vogliamo con molto piacere parlare di calcio femminile con la giocatrice più rappresentativa del Friuli Venezia Giuila e fra le più titolate in assoluto: Alessia Tuttino. Ben quattro scudetti, altrettante Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane e nel mezzo tante presenze in Nazionale, con una chicca. Infatti il 16 febbraio 2016, in occasione della presentazione della finale di Champions League 2016 a Reggio Emilia, è stata premiata dall’UEFA con una medaglia celebrativa per le 100 presenze in Nazionale. In realtà ha accumulato ben 133 presenze nella Nazionale maggiore, con 10 goal all’attivo.
Una grande atleta che a 37 anni non ha resistito alla chiamata del Tavagnacco, società che quest’anno milita nella serie B, dopo anni di militanza nella serie maggiore
Prima convocazione in Nazionale maggiore, infortunata appena arrivata e rispedita a casa a curarmi
“Ho iniziato a 7 anni nei pulcini dell’allora 7 spighe di Basiliano con i maschietti ed ho fatto tutta la trafila del settore giovanile, fino ai giovanissimi. A 14 anni sono passata al Tenelo Club Rivignano perché prima di aver compiuto quest’età non si poteva. Ho giocato lì fino ai 18 anni e poi sono passata al Foroni Verona e da lì fino a quest’anno ho giocato sempre in serie A ( tranne la parentesi maternità di 2 anni ).”
“Se devo ricordare un episodio curioso mi viene in mente la prima convocazione in Nazionale maggiore, arrivata, infortunata e rispedita a casa a curarmi. Mi è crollato il mondo. Un attimo strafelice per la prima convocazione e poi l’amarezza di dover abbandonare il sogno. Pensavo non mi richiamassero più. Episodio curioso perché mi sono fatta male nella prima amichevole stagionale contro la mia ex squadra. Ero appena passata dal Rivignano al Foroni.”
“Come brutta esperienza sicuramente l’infortunio al ginocchio che mi fece saltare i miei primi Europei di calcio in Inghilterra nel 2005.”
“Come bei ricordi ne ho tanti, sicuramente le vittorie di campionati, coppe Italia e supercoppa ma soprattutto l’approdo alle semi finali di Champions League con il Bardolino dove riuscimmo a portare 15.000 spettatori al Bentegodi di Verona nel 2007.”
Nel calcio femminile si hanno le idee ma si ha paura di richiesare
“Lo stato attuale del calcio femminile è in una fase di lenta evoluzione, se poco dopo gli ultimi mondiali si è avuto un picco di entusiasmo nella direzione del professionismo e degli investimenti ora con l’avvento di questa pandemia mondiale siamo in una fase di lenta evoluzione. Si hanno le idee ma si ha paura nel rischiare.”
Potrebbe essere la storia di una delle tante ragazze che si avvicinano al calcio e che devono credere nella possibilità di realizzarsi con e in questo sport. Realizzazione che va oltre il professionismo o meno, oltre la gratificazione economica meno, oltre qualsiasi pregiudizio e limite. La nostra speranza è che tutte le giovani calciatrici ricevano questo messaggio e capiscono che “si può fare”.
Questo è uno dei motivi per cui continuiamo a proporre il nostro torneo internazionale Donna Cup, cui partecipano squadre di società sportive importanti e che possono accendere l’entusiasmo di tante giovani che magari sono indecise se avvicinarsi o meno a questo sport. Juventus, Tavagnacco, Inter FC, Hellas Verona, Bologna, fra le italiane, ma, soprattutto le squadre statunitensi che hanno vinto le prime edizioni e le tante squadre dell’est Europa e del Nord Europa, concorrono ad offrire, nel tradizionale periodo pasquale, uno spettacolo unico, che diventa il miglior spot pubblicitario del calcio femminile.
Stimolate e favorite la partecipazione di squadre a torneo di calcio femminile
Abbiamo registrato, negli anni, un interesse sempre maggiore del pubblico verso questo evento. Nei primi anni pochi coraggiosi ed ora invece tantissime persone soprattutto negli atti conclusivi e nella finale. Ma qui convergiamo con quanto dichiarato da Alessia Tuttino e cioè che il movimento del calcio femminile ha le idee ma ha anche paura di rischiare. Infatti, a differenza del torneo internazionale Gallini Cup che si svolge sempre nel periodo pasquale a Pordenone, il torneo femminile non vede numeri importanti di formazioni italiane partecipanti. Abbiamo avuto edizioni dove addirittura vi erano più partecipanti dall’estero che dall’Italia.
Questo deve preoccupare; il fatto che le società dilettantistiche femminili italiane pensino al solito campionato ma che non permettano alle giovani atlete di maturare importanti esperienze e confronti con ragazze di pari età di diverse nazioni e quindi di diverse scuole calcistiche. Non approfittare di tornei importanti per appassionare ancor di più le atlete e la loro voglia di socializzazione e formazione tecnica è una grave lacuna che speriamo venga al più presto coperta. Questo è uno dei motivi che vede, purtroppo, pochissimi tornei di calcio femminile in Italia, mentre all’estero, soprattutto in Nord Europa, ve ne sono tantissimi e con numero incredibili di squadre partecipanti. Forza allora. Signori dirigenti ed allenatori, stimolate e favorite la partecipazione delle vostre squadre non solo alla “Donna Cup” di Pordenone, ma a qualsiasi torneo, anche all’estero. Solo così vi accorgerete dell’importanza di partecipare a questi eventi.